Associazioni e Volontariato

Associazioni e volontariato

Quando la coscienza dei giovani ci indica la strada.

Alcuni giorni fa abbiamo incontrato due ragazzi, Francesco e Daniela, dopo che per quasi due ore hanno setacciato e raccolto due sacchi di plastica, lattine, vetro e altri oggetti da un canale di irrigazione della zona Castello, in via Coronella, a Vigarano Mainarda.

Due ventenni, sotto un sole feroce, con una temperatura superiore a 36 gradi, totalmente coperti per non sporcarsi, su e giù dagli argini, dentro l’acqua per recuperare una lattina di birra ed una paletta di plastica, buttati certamente da auto di passaggio.

COSA VI HA SPINTO A IMPEGNARVI IN QUEST’OPERA DI PULIZIA?

FRANCESCO: Sin da bambino , all’età di 7 – 8 anni amavo passeggiare nei campi, nei parchi di città, ho amato la natura da sempre ; all’età di 14 /15 anni con un amico, anch’esso amante della natura, abbiamo cominciato a girare in campagna, sull’argine di Po, con alcuni sacchi delle immondizie per raccogliere le schifezze indecenti che incontravamo su argini, nelle cavedagne, nei fossi. Poi si è cominciato ad organizzare ed imporre la raccolta differenziata, e a noi si sono aggregati alcuni altri ragazze e ragazzi e perciò ho deciso di dare al nostro impegno, una organizzazione minimamente strutturata, fondando l’ASSOCIAZIONE AMBIENTALE ESTENSE, che in seguito ha ottenuto il riconoscimento ONLUS e che attualmente conta circa 50 aderenti, in gran parte ragazzi e ragazze di età inferiore ai trent’anni.   

QUESTO IMPEGNO E LA VOSTRA VOLONTA’ E’ FANTASTICA, MA CON I VARI COMUNI O ENTI, CHIAMATI A GARANTIRE ANCHE QUESTI SERVIZI DI PULIZIA URBANA, CHE RAPPORTI AVETE?

FRANCESCO: da alcuni anni stiamo collaborando con l’Hera su Bondeno e anche su Vigarano  per il ritiro del materiale che raccogliamo, abbiamo da poco un accordo di collaborazione con il comune di Ferrara e con il comando vigili urbani dell’Alto Ferrarese per le segnalazioni e le reciproche informazioni, compreso la possibilità di chiedere interventi nel caso fossero necessario.   Stiamo cercando ulteriori relazioni con vari comuni ed aziende del territorio e anche con le scuole; per esempio quest’anno abbiamo collaborato con vari centri estivi del comune di Ferrara e di Santa Maria Maddalena  per stimolare l’attenzione dei bambini verso le buone pratiche di gestione ambientale e del riuso dei materiali.

DANIELA: questo impegno sulle scuole è anche parte di un ragionamento che riconosce in una cultura del consumismo sfrenato, un motore forte del progressivo decadimento ambientale che prevede comprare sempre più materiali e/o prodotti mono uso. La maggiore produzione induce più consumo di energie di origine – per lo più – fossile, che originano emissioni dannose per l’atmosfera ; la sensibilità su questi temi deve essere generalizzata e coinvolgere dai bambini ai più alti vertici istituzionali. La cultura del riuso è una delle chiavi di volta del cambiamento, e in questo senso l’attenzione dei giovani è molto più alta di quella degli adulti.

Tuttavia la nostra azione potrebbe e vuole essere uno stimolo, forse un esempio, per far crescere le coscienze e alla fine smuovere anche situazioni di indifferenza e perciò anche di abbandono indiscriminato e criminale di vari tipi di rifiuti.  Se l’ambientalismo diventasse una moda, la politica e le grandi aziende diventerebbero ”verdi” per raccogliere consensi e fidelizzare clienti.

Influenzando le abitudini dei consumatori si possono imporre dei cambiamenti nelle aziende e nei metodi di packaging , non solo, anche nella politica. La soluzione è quindi produrre meno, consumare meno, riutilizzare di più

FRANCESCO: aggiungo che le istituzioni potrebbero, per esempio, imporre alle imprese private o municipalizzate che indichino agli addetti di raccogliere i rifiuti sparsi tra l’erba prima di iniziare lo sfalcio nei prati pubblici o ai bordi stradali, di togliere quindi eventuali plastiche o altri materiali che potrebbero trasformarsi in migliaia di coriandoli inquinanti poi impossibili da raccogliere, oppure entrare impropriamente nei contenitori del verde e perciò triturati insieme ai vegetali

DANIELA: oltre a quello che dice Francesco, bisognerebbe chiedere un po più di attenzione in certe zone isolate, poco illuminate della città ma anche di molti nostri comuni di campagna, in molte strade secondarie, dove talvolta si trovano anche persone che delinquono, ma che in genere sono usate come luoghi in cui persone senza coscienza e senza nessun rispetto per la città e l’ambiente, gettano dall’auto sacchetti di spazzatura o anche semplici sacchetti di plastica vuoti o contenitori in plastica non più utili. Servirebbe che ogni tanto, di giorno oppure di notte, qualcuno passasse e controllasse segnalando la situazione e svolgendo anche così una azione preventiva.

 

Crediamo sia stato un incontro interessante, proprio per la genuinità delle idee e la volontà cosi espressa e tenace di intervenire concretamente; sarebbe interessante discuterne rispetto alle possibilità a cui ognuno di noi può essere chiamato a dare un contributo, sia come adesione personale all’Associazione Ambientale Estense Onlus  sia come contributo economico al suo sostentamento.

Ecco i riferimenti che ci hanno lasciato

Per contatti: email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per il sostegno economico

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