Lettere al Direttore

I cittadini scrivono al giornale

Il punto della situazione.

Riceviamo da Paola Boldrini e volentieri pubblichiamo:

La situazione internazionale, con la guerra in Ucraina, la crisi energetica e delle materie prime ha complicato la geopolitica nazionale e locale con ricadute soprattutto sull’economia.

Risultano più difficoltose le scelte anche dal punto di vista ambientale.

Nonostante siamo ben consapevoli che sia necessario, per il bene del futuro del nostro pianeta e per la salute di tutti noi, dare corso alla transizione energetica, è chiaro che il salvataggio del pianeta non deve pesare soprattutto sui più deboli, sia economicamente che socialmente.

Le decisioni prese in europa con lo stop ai motori diesel e a benzina non può essere pagata dai lavoratori e da chi non può permettersi di comprare una macchina elettrica, ancora molto costosa.

L’attuale governo di destra sta dimostrando la sua vera veste, diversa da quella in cui si è presentata alle elezioni con slogan rassicuranti su immigrazione, fisco, economia, lavoro etc..

Le ultime decisioni prese dal governo, come mantenere le accise sulla benzina e il recentissimo blocco del bonus 110%, sta scontentando molti cittadini che hanno avuto fiducia nella destra ma si stanno già ricredendo.

In un momento cosi complesso in cui stiamo vivendo, soprattutto dal punto di vista politico, molti si chiedono perché il partito democratico, dopo la sconfitta elettorale alle politche e le ultime elezioni regionali che ci hanno visto perdere anche la regione Lazio, è ancora in una fase riorganizzativa.

La risposta è che, nonostante tutto, rimane ancora un grande partito progressista europeo.

       Inoltre è rimasto l’ultimo partito che fa un congresso per eleggere il suo/a segretario/a.

Dalla bussola, consultazione di oltre 18.000 persone, emerge che siamo una comunità che ha bisogno di migliorare l’attuale organizzazione del Pd sia a livello nazionale e soprattutto dare più ascolto al livello territoriale, la realtà dove vivono le persone.

Il  recente manifesto dei valori del PD, uscito dalla fase costituente ha ribadito i valori, ancora attuali, che hanno fatto nascere il partito democratico.  Un manifesto che di base vuole combattere le diseguaglianze per raggiungere un mondo più giusto e più equo.

Dentro a queste parole ci sono identità, senso di appartenenza ad una comunità, progettualità, lungimiranza e visione con prospettive future per una società che sta progressivamente cambiando.

Serve mettersi alla pari delle persone che soffrono. La difesa dei più deboli, il valore della cultura, il rispetto  delle istituzioni democratiche, la solidarietà, l’importanza del confronto.

      La politica deve avere come obiettivo la trasformazione della vita delle persone migliorarne la    

      qualità della vita. Se non riesce in questo obiettivo, è necessario un ripensamento delle azioni

      messe in campo. 

Il cuore del PD batte nella base del suo elettorato. E’ necessario dare più voce agli iscritti e ai militanti, che in questi anni hanno sostenuto i nostri circoli e che fanno politica per passione e senso civico e non per rendita di posizione, con grande difficoltà.

Il Pd deve essere meno autoreferenziale e più autorevole nelle sue scelte politiche.

Spesso succede che i dirigenti non ascoltano nessuno se non chi li elogia.

Colmare la distanza tra dirigenza e base deve essere un obbligo.

      Bisogna essere di esempio anche con i comportamenti individuali e personali 

       Auspicio: che il congresso, a prescindere da chi sarà il segretario/a , faccia si che ognuno di noi,   

       a prescindere da chi ha sostenuto, si senta a casa nel Pd che nascerà.

Il Variano

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