L’azienda si impegna altresì a mantenere in perfetto stato di manutenzione le vie di accesso all’impianto ubicato nella Via Frattina, a propria cura e spese per un importo stimato pari ad Euro 100.000,00 nei 10 anni successivi agli interventi effettuati.
Questo, in breve, quanto prevede l’accordo.
Ebbene, il mestiere dell’opposizione si sostanzia in un esercizio critico e propositivo e in un costante impegno tendente a migliorare, tramite sollecitazioni, l’attività di governo. È quello che ho fatto lunedì in consiglio; un esercizio critico, inteso come analisi dei punti dell’accordo, portando alla luce tutte le lacune emerse dallo studio e verifica dei documenti.
L’accordo, a mio avviso, non tutela appieno gli interessi dei cittadini e del comune, pertanto ho votato contro. Un voto contrario non al rifacimento della via Frattina “per partito preso”, come la maggioranza vorrebbe far credere, ma al COME si intende procedere. Ho presentato argomentazioni sicuramente non superficiali, quali invece sono state le risposte ricevute.
Nel 2021 l’ingegnere incaricato dal tribunale di Ferrara ipotizzava due scenari per intervenire e ripristinare via Frattina, dando cifre ben precise.
Come mai, lo stesso ingegnere, incaricato oggi dall’azienda Cà Bianchina, dopo 4 anni presenta un solo scenario con costi nettamente inferiori?
Quali garanzie abbiamo noi cittadini con questo accordo, visti i precedenti, sia per quanto riguarda le mancate manutenzioni già previste nell’accordo del 2010, sia per quanto riguarda le valutazioni dello stesso ingegnere che nel 2021 aveva indicato cifre diverse da dover sostenere per la riqualificazione di via Frattina?
Inoltre nella bozza di accordo non si legge nulla circa l’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi a carico del soggetto esercente a seguito della dismissione dell’impianto.
Chi pagherà per bonificare l’area quando il periodo di attività dell’azienda sarà terminato?
Perché non prevedere una clausola di salvaguardia in tal senso?
Ricordiamoci che, intanto, l’azienda ha presentato ad ARPAE un’istanza di riconversione a biometano che comporterà un aumento considerevole del materiale da digestare e, quindi, un aumento non indifferente dei transiti che accelereranno il deterioramento, non solo di via Frattina ma di tutte le strade dove transiteranno i mezzi dell’azienda, il cui rifacimento sarà pagato per i prossimi 28 anni dai cittadini con un mutuo.
Aumenteranno anche le criticità effettive in termini di sicurezza derivanti dall’aumento del traffico pesante così come l’impatto odorigeno.
Non sarebbe stato più opportuno attendere la decisione di ARPAE e stilare un accordo che tutelasse maggiormente i cittadini e le casse comunali?
In assenza di risposte puntuali alle mie osservazioni è arrivato il solito attacco nei miei confronti perché, come abbiamo sentito in consiglio comunale, nell’immaginario dell’assessora Lambertini e della giunta, io rappresenterei il PD del 2010 ma, ricordo all’assessora, che non facevo parte di quella maggioranza.
Come se io ritenessi l’assessora Lambertini responsabile della flebile opposizione del 2010.
Probabilmente l’onestà intellettuale e l’eleganza politica arrivano a tanto.
Vorrei ricordare che, di norma, un accordo si fa con vantaggio reciproco delle parti coinvolte, vantaggio ovviamente da destinare al “bene comune”, aspetto apparentemente disatteso in questa occasione.