Che cosa prova nel ricevere questo riconoscimento?
Questo riconoscimento mi lascia stupita perche' in questi anni (quasi 35) ho fatto semplicemente il mio lavoro, esattamente come tante altre donne che conosco, come le mamme dei miei bambini per esempio, che mettono nel loro lavoro impegno, passione, costanza, studio, cercando di restare al passo coi tempi che corrono sempre più veloci. Devo anche dire che sono contenta di questo momento, è un’occasione per ritrovarsi come comunità, tenuto conto che dal Covid in poi i momenti di condivisione si sono ridotti drasticamente.
Nella sua lunga esperienza professionale quali sono i ricordi più emozionanti?
Il mio ambulatorio è un punto di osservazione piccolino, ma da lì sono passate tante storie, tante vite, che fatico a ricordare tutte e che hanno riempito e dato un senso anche alla mia vita. L’arrivo di un nuovo nato è sicuramente uno tra i momenti più emozionanti e impagabili del mio lavoro, è la vita che si rinnova, che va avanti, e questo è tanto più importante in una comunità piccola come quella di Vigarano.
Dal suo punto di vista, come è cambiato il ruolo del pediatra in questi anni?
La pediatria di famiglia in questi anni è cambiata molto, tante pratiche sono state abbandonate perchè desuete, ora si fa molta più attenzione alla prevenzione, attraverso i periodici bilanci di salute; ha preso molta importanza anche l'aspetto psicologico dei bambini, il loro sviluppo psicomotorio e la loro capacità di mettersi in relazione con gli altri. Si cerca di incoraggiare la pratica di attività sportive, per ridurre il rischio incombente dell’obesità e l'uso eccessivo dei dispositivi elettronici, che possono dare problemi di vera e propria dipendenza.
Quanto è importante sentire la fiducia e l’affetto della comunità in cui un medico lavora? Ha sentito la vicinanza delle famiglie vigaranesi in questi anni di servizio?
Per quel che riguarda il mio lavoro a Vigarano, se sono rimasta, e rimarrò ancora, è perchè si è creato con quasi tutte le famiglie un clima di fiducia reciproca, che mi fa sentire nel posto giusto, a fare il lavoro che mi piace: occuparmi di bambini, che sono il nostro futuro. L’ incontro con i miei bambini cresciuti, che normalmente non riconosco, ma che sono loro a riconoscere me, mi dà gioia e speranza nel futuro. Mi raccontano di cosa si stanno occupando, che studi hanno fatto e i loro progetti. Sono momenti per me molto emozionanti, che restituiscono senso al mio lavoro. Mi fa piacere raccontarlo anche a voi, come l'ho raccontato tante volte ai miei ragazzini di 11 anni a cui chiedo cosa vogliono fare da grandi...tra i miei bambini di un tempo, c'è anche un biologo marino, nato proprio a Vigarano Mainarda! Vederli neonati e rivederli adulti è una gioia impagabile, ed è questo che mi spinge a continuare il mio lavoro, cercando di farlo al meglio, qualche volta riuscendoci e qualche volta no.
Simone Malaguti