Questi temporali sono particolarmente difficili da prevedere perché causati esclusivamente da condizioni microclimatiche locali ma si verificano puntualmente tutti gli anni e hanno caratteristiche particolarmente pericolose sia perchè estremamente localizzati, quindi colpiscono un'area limitata, sia per la capacità di scaricare su questa una quantità d'acqua enorme, proprio in conseguenza della loro natura autorigenerante cioè alimentata in continuo da altri flussi si aria umida. Nel caso dell'evento marchigiano si parla di un accumulo totale medio di 400 litri d'acqua per metro quadrato in pochissime ore quando in quelle zone ci si aspetta una precipitazione totale di circa 900 litri d'acqua per metro quadrato ma spalmato nei dodici mesi. Quindi la precipitazione di cinque-sei mesi in poche ore. Il disastro era inevitabile perchè i paesi non hanno un sistema in grado di far defluire e smaltire decine di miliardi di litri d'acqua in così poco tempo.
Alcuni paesi sono stati colpiti duramente: Cantiano, paesino della provincia di Pesaro e Urbino di poco più di 2000 abitanti ha avuto probabilmente i danni più grossi. Travolta la piazza principale e la parte bassa del paese.
Il calcolo dell'acqua precipitata è presto fatto: considerando un'area di 10 km di lato abbiamo una superficie di impatto di circa 100 km quadrati (cioè un'area grande due volte e mezza il territorio di Vigarano o se preferiamo, un quarto di quello di Ferrara) sui quali cadono mediamente 400 litri d'acqua per metro quadro. Ergo: 40 miliardi di litri d'acqua. Per capire meglio i numeri possiamo immaginare il Po in piena (circa 9 mila metri cubi al secondo all'altezza di Pontelagoscuro) che invada un paese investendo case, auto, ponti e che questo duri per un'ora e mezza. La quantità d'acqua prodotta è la stessa ed è facile immaginare la devastazione che ne consegue.
il link qui sotto rimanda ad un video di Repubblica che riporta la dinamica dell'evento visto dal sito della Protezione Civile.