Don Lorenzo Milani, Conferenza ai Direttori didattici, Palazzo Vecchio, 31 gennaio 1962.
In queste, che non sono solo parole, è racchiuso il senso che il Maestro Don Milani ci ha insegnato e che ha illuminato il mio cammino durante gli anni di insegnamento: il senso della Pedagogia solidale che ricerca il valore delle relazioni umane ed educative che sono alla base della qualità della vita. Una pedagogia che detta alla comunicazione educativa l'aver cura del percorso che gli alunni intraprendono al fine di connetersi con il mondo per essere liberi che significa pensare con la propria testa. Mi ha insegnato l'umiltà del sapere come dono di reciprocità, appartenenza, comunità. La Pedagogia solidale di Don Milani abita nella scuola vista come unica istituzione ancora capace di accogliere tutti dove si formano le identità al fine di proseguire la storia del mondo, dei diritti universali in modo da creare una rete attraverso
esperienze autentiche che non accettano, per crescere, test a risposta multipla. La Pedagogia solidale di Don Milani mi ha insegnato che la narrazione non è flusso di concetti ma il farsi e il disfarsi delle nostre incertezze, delle nostre storie, delle nostre culture e insegna che, oltre allo sguardo delle persone, ci sono richieste, fragilità, allegrie, curiosità perchè ogni maestro/a diano voce a quegli sguardi aprendo percorsi di opportunità per tutti i componenti di quell'azione educativa che trova nella ricerca il suo alveo più naturale per arrivare ad abbracciare il senso di un "sapere" di non sapere, del rigore come cornice dello studio, dello stare insieme e fare squadra. La scuola di Barbiana insegna che è nella differenza che abitano diverse capacità, insegna che il Bene deve ribellarsi al male e che l'emancipazione non è regno per pochi ma appartiene al popolo....Qui si nutre la missione evangelica di Don Milani che è manifesto di giustizia come esempio ed eredità che ci ha lasciato.
