Certo il contesto è profondamente cambiato rispetto alla realtà in cui svolse la sua opera. Eppure il mondo sempre più complesso e a tratti indecifrabile in cui viviamo avrebbe molto da imparare dall'esperienza della scuola di Barbiana e dagli scritti del priore. I principi ispiratori di don Milani erano l'inclusività e l'accoglienza per combattere arretratezza e disuguaglianze che, diceva, scoraggiavano i più deboli e favorivano i più forti. Inclusività e accoglienza sono per me, ancora oggi, principi irrinunciabili di una scuola pubblica che deve fornire a tutti competenze, strumenti, conoscenze valorizzando le capacità di ciascuno, in un'ottica di pari opportunità. Ora, se guardiamo i risultati della nostra scuola in rapporto alla dispersione scolastica, agli abbandoni precoci, al livello degli apprendimenti in confronto con altri paesi avanzati, direi che il nostro sistema- al netto dell'impegno di bravi insegnanti e di scuole virtuose- è ancora arretrato e segnato dalle disuguaglianze sociali ed economiche.
Permettetemi di dire ancora classista. Si è fermato quell'ascensore sociale che aveva caratterizzato gli anni del boom economico, anzi il divario fra le classi sociali, la povertà anche culturale, è aumentato.
E allora il messaggio del priore di Barbiana è molto attuale. Insegnava ai suoi ragazzi la storia contemporanea perché perche' crescessero non solo in cultura ma anche come cittadini. Le sue lezioni finivano quando tutti avevano compreso ciò di cui si parlava. E poi l'attenzione continua alla parola e all'uso della lingua come strumenti indispensabili per diventare 'cittadini sovrani'. Si badi bene ciò vale ancora più oggi al tempo dei social.
Consentitemi un ultimo punto. Don Milani diceva che l'obbedienza non è una virtù, il primato è della coscienza. Poneva il problema delle armi e il coinvolgimento dei civili nei conflitti.
Non vi sembra anche questo un tema attuale?