Sinodalità è la dimensione dinamica , la dimensione storica della comunione ecclesiale fondata dalla comunione trinitaria, che apprezzando simultaneamente il senso di fede di tutto il popolo dei fedeli ,la collegialità apostolica e l’unità con il successore di Pietro, deve animare la conversione e la riforma della chiesa ad ogni livello”.
Questa in sintesi la definizione di Sinodalità contenuta in un video messaggio indirizzato da Papa Francesco ai partecipanti all’Assemblea plenaria della Pontificia Commissione per l’America Latina. Il Sinodo e la Sinodalità saranno la principale eredità del Pontificato di Francesco, il centro del suo magistero pastorale.
Si è chiusa presso tutti gli episcopati una fase, quella dell’ascolto, da alcuni criticata per i troppi cantieri aperti con il rischio che non se ne veda il termine, ma si apre ora la fase nella quale si tireranno le fila del discorso che segue percorsi e modalità diverse a seconda dei luoghi e dei popoli per convergere ad un unico
scopo.
Tale discorso sarà comunque sempre in divenire in quanto non si tratta di un sogno personale di Bergoglio ma di una eredità ed un momento di completamento del Concilio Vaticano II: la spinta data dal Papa ad implementare l’insegnamento del Concilio; in specifico la LUMEN GENTIUM ove si parla del cammino del Popolo di Dio perché se è vero che il protagonista del processo sinodale è lo Spirito Santo è altresì vero che esso agisce mediante i battezzati, attraverso tutto il popolo di Dio.
La fase di ascolto si è sviluppata in tutti continenti dando così voce alle diverse peculiarità delle genti raccolte dai vescovi messi così nella condizione di fare sintesi del discernimento proveniente dal popolo di Dio.
Così, per esempio, i vescovi in Oceania hanno avuto la possibilità di riflettere su quello che ha detto la chiesa in Africa , in America Latina, in Europa e viceversa.
Ne deriva l’augurio che così ogni chiesa possa dare il proprio contributo a questo tema preciso: “una chiesa sinodale caratterizzata da comunione, partecipazione e missione”.
Una volta rafforzata la sinodalità, la chiesa sarà in grado di dare risposta alle domande che si pongono nel confronto con la modernità, ai temi emersi dall’ascolto del popolo di Dio.
Molto sentiti e controversi sono il tema del clericalismo, del ruolo delle donne all’interno della chiesa, del ruolo dei laici, della partecipazione di tutti.
Il tema del rinnovamento del senso vivo della missione che deve superare la frattura tra fede e cultura per tornare a portare il Vangelo nel sentire del popolo trovando un linguaggio capace di articolare tradizione e aggiornamento con particolare riguardo al discernimento dei segni dei tempi nei luoghi diversi in vista
dello svolgimento della comune missione.
Diventando veramente una chiesa sinodale, saremo una chiesa che cammina insieme dove nessuno sia escluso dal dialogo, dove nessuno, per riprendere un concetto caro a Papa Francesco, santi e peccatori, dotti ed ignoranti, si senta scartato e tutti si sia partecipi della comunione, in ascolto del grido dei poveri e della terra ingiuriata dalle trasformazioni dell’uomo, in ascolto del grido disperato delle vittime della guerra che invocano una pace giusta.
Flavio Tagliani