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Verso dove stiamo andando

                                                       Verso dove stiamo andando - di Testoni Sonia M.O.

 Verso quale deriva stiamo andando….certamente tra tutte la guerra si presenta come una manifestazione di brutalità a cui l’uomo moderno non ha ancora saputo dare un carattere gestionale, di mediazione sebbene la conoscenza di queste modalità di intervento siano ben note, studiate dai tanti eminenti sociologi, psichiatri, politici, sindacalisti, filosofi che il mondo ha visto apparire sulla scena culturale.

Dove per “culturale” non si intende una dimensione per pochi altresì come aspetto che appartiene a tutti gli esseri umani che partecipano ad una visione di pace che racchiude le diversità come ricchezza, appartenenza, solidarietà, la visione migliore dell’espressione umana.

La maggior parte dei popoli ripudia la guerra e ogni sua manifestazione perchè lede le relazioni, distrugge i paesi e vede giovani vite non tornare più dalle loro famiglie.

Verso quale deriva stiamo andando….certamente riconosciamo le parole come libertà, fratellanza, rispetto, opportunità che nutrono un ventaglio di valori  alla base dell’inclusione come atto che riconosce le differenze sociali, storiche, religiose per arrivare a dare dignità ad ognuno di essere parte del mondo. Verso quale deriva stiamo andando….certamente dare voce alle istanze di pace ci darebbe la forza di superare il cataclisma della guerra, di andare oltre le retoriche politiche, di abitare i territori accompagnati dalle loro tradizioni, di alimentare una base sociale che sappia ascoltare le esigenze, i bisogni, le difficoltà dell’altro. I venti di guerra assumono uno sguardo miope perché non mettono più a fuoco gli insegnamenti, i consigli, le speranze, l’educazione capaci di offrire pace e bellezza; allora, dove stiamo andando se per difendere uomini, donne, bambini si ricorre alle armi? Il cambiamento da uno sguardo miope a uno sguardo etico potrebbe diventare una via d’uscita dettata dalla volontà di comprendere, di andare oltre le apparenze, di redimere il potere assoluto a potere come capacità di fare unita ad un progetto di vita dove il conflitto si può superare  attraverso la costruzione di sentieri di pace.

Il Variano

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